L’anno che abbiamo appena trascorso e in realtà anche quello che stiamo vivendo ci hanno messo di fronte a una realtà che non conoscevamo, costringendoci ad adattarci all’improvviso a uno stile di vita diverso e a delle abitudini tutte nuove. Da quella che, almeno all’inizio, alcuni avevano identificato come poco più di una normale influenza, ci siamo ritrovati nel giro di pochissimo tempo chiusi in casa, senza poter uscire se non per motivi di stretta necessità e urgenza, con la garanzia del funzionamento delle sole attività essenziali per il proseguimento della vita, come ad esempio la vendita di prodotti alimentari o i servizi fondamentali, come le attività medico sanitarie.

Un mondo in costante e rapida evoluzione

L’emergenza sanitaria scaturita dalla diffusione planetaria del Covid 19 ha, forse, semplicemente dato un’accelerazione decisiva a un processo di cambiamento che era già in atto da un paio di decenni. Ci riferiamo ad un altro stravolgimento delle nostre vite, un cambiamento radicale che ha avuto inizio con la nascita di internet, che si è consolidato con la diffusione capillare degli smartphone e che è diventato radicale con l’avvento della tecnologia mobile.

Siamo entrati nell’epoca digitale, quella che ci ha trasformato in persone in perenne connessione, costantemente con il capo chino sui nostri device elettronici a chattare, leggere, giocare, scambiarci email e ogni tipo di informazione con persone che si possono trovare in ogni parte del mondo. Forse ci saremmo comunque arrivati, ma la pandemia ci ha praticamente costretto a trasformare in realtà immediata quello che sarebbe accaduto gradualmente, diffondendo in tutti i settori in cui era possibile lo smart working. Non è stato facile cambiare radicalmente le proprie abitudini, anche perché il mercato del lavoro ha subito un duro contraccolpo.

Tante aziende hanno dovuto chiudere, altre hanno comunque dovuto fermarsi o rallentare vistosamente la propria produzione, moltissimi lavoratori hanno perso il lavoro o sono stati messi in cassa integrazione, per non parlare della situazione dei precari che è diventata ancora più precaria. È stato e, anche se in modo diverso, continua ad essere un momento storico molto complesso.

Come adattarsi al cambiamento

Sapersi adattare alla realtà che muta intorno a noi, essere in grado di interpretarla e di cambiare in funzione dei nuovi contesti: sono tutte capacità che dobbiamo sviluppare rapidamente. Per aiutarci in questo percorso, il web ci propone soluzioni che possono essere di grandissimo aiuto, come ad esempio la Dharma Academy e il laboratorio di consapevolezza, che ha l’obiettivo di puntare sulla riqualificazione dei talenti individuali come forma di arricchimento collettivo, per aiutare a rigenerare i valori grazie alla relazione con tutti gli esseri, partendo dalla formazione come elemento essenziale.