Tra i fastidi più temuti tra tutti, vi sono quelli legati allo stomaco. Una delle possibili soluzioni, che può essere prescritta solo dopo un’accurata visita medica con relativa diagnosi, è la ranitidina. Questo farmaco è infatti spesso utilizzato nelle terapie per ulcera duodenale e ulcera gastrica benigna, reflusso gastroesofageo e sindrome di Zollinger-Ellison, oltre che per bruciori di stomaco e acidità causati da emorragie del primo tratto dell’apparato digerente.
Il farmaco in questione, inoltre, è risultato molto importante per la sopravvivenza di pazienti che erano stati in precedenza sottoposti a resezione curative del tumore del colonretto. Nei bambini, il farmaco viene usato per l’ulcera peptica e il trattamento dell’infiammazione dell’esofago: la dose viene calcolata in base al peso. La ranitidina, che va assunta una volta al giorno, al massimo due, ha lo scopo di ridurre l’acido prodotto dallo stomaco.
Come qualsiasi farmaco, però, occorre fare attenzione agli eventuali effetti collaterali. Tra i più comuni, mal di testa, stanchezza, diarrea, costipazione, nausea. Raramente posso verificarsi orticaria, abbassamento della pressione sanguigna, eruzioni cutanee, prurito, dolori alla muscolatura, allucinazioni, confusione, infiammazione acuta del pancreas, secrezione mammaria e impotenza. Nei casi di salute meno gravi, si segue una terapia orale con l’assunzione preferibilmente di sera, prima di andare a letto, a stomaco pieno.
Le compresse rivestite con film vanno ingerite intere e mai masticate. Il proprio medico di fiducia valuterà comunque eventuali allergie, l’età del paziente, malattie epatiche o renali, se si è in gravidanza, se si sta allattando (la ranitidina arriva nel latte materno) e così via. Tra i vari suggerimenti da seguire, vi è quello di non fumare dato che le sigarette riducono notevolmente l’efficacia del prodotto, anzi, aumentano la quantità di acido prodotta dallo stomaco, e di non assumere alcool.
Nelle situazioni più difficili, e solo previo parere del medico, il farmaco viene somministrato per iniezione endovenosa per brevi periodi. In commercio sono infatti disponibili fiale di vetro dal dosaggio di 50 mg/5ml in confezioni da 5 pezzi. In caso di sovradosaggio, occorre informare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante. La soluzione di ranitidina, alla vista, è limpida e con un colore che tende al giallo. Il farmaco va conservato a una temperatura non superiore a 25°C, rigorosamente al riparo da qualsiasi fonte di luce, e in un luogo che non sia accessibile ai più piccoli. Mai usare il medicinale, infine, se ci si accorge che è scaduto: occorre sempre controllare la data riportata sulla confezione.