Far fruttare il denaro

Chi dispone di capitali liquidi e desidera farli fruttare si chiede se esista l’opportunità di ottenere una rendita senza esporsi ad alcun rischio, ma questo è davvero possibile? Cerchiamo di fare chiarezza.

Il conto corrente non frutta nulla

Bisogna anzitutto premettere che tenere i soldi fermi sul conto corrente non è un investimento, dal momento che non viene riconosciuto nessun interesse; al contrario il correntista, nel lungo periodo, vede ridurre il potere d’acquisto del proprio capitale per via dell’inflazione, senza trascurare eventuali costi bancari di gestione.

Esistono delle opportunità per far fruttare il proprio capitale pur mantenendolo “al sicuro”, una di queste corrisponde al cosiddetto conto deposito.

Conti deposito e Buoni Fruttiferi postali come investimenti sicuri

Il conto deposito è un conto corrente in cui il capitale viene vincolato per un determinato lasso temporale e, fino al termine del periodo vincolo, non è possibile fruirne; proprio per via di questa sua particolare natura la banca è disposta a riconoscere al cliente un interesse.

L’interesse in un conto deposito varia da banca a banca, ovviamente, e anche in relazione al periodo di vincolo: più è lungo, più è elevato l’interesse.

Il conto deposito può essere definito una forma di investimento sicura in tutti gli istituti bancari aderenti al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, un fondo che assicura il riconoscimento delle somme depositate ad ogni correntista anche laddove la banca dovesse fallire, entro un massimale di 100.000 euro per correntista.

Un altro investimento considerabile sicuro corrisponde ai Buoni Fruttiferi emessi da Poste Italiane, i quali sono garantiti dallo Stato Italiano e, nella peggiore delle ipotesi, vengono rimborsati al loro valore nominale, dunque senza alcun interesse.

L’assenza di rischio implica una rendita esigua

Le opportunità che abbiamo menzionato fino ad ora sono a rischio zero, per contro però la rendita è minima, in quanto è minimo l’interesse: mentre in passato alcuni conti deposito toccavano quota 3% per quel che riguarda l’interesse, oggi solo in rari casi superano l’1%.

Gli investimenti finanziari

Per garantirsi degli investimenti che possano assicurare guadagni rilevanti, dunque, è necessario sposarsi nel variegato mondo degli investimenti finanziari, dunque azioni, obbligazioni, fondi, trading e quant’altro.

Le opzioni relative a questo tipo di investimenti sono tantissime e ognuna di esse meriterebbe approfondimenti specifici, quel che è certo è che tutte queste opportunità non possono essere considerate prive di rischio in quanto la possibilità di perdere il capitale è concreta.

Un portale web autorevole quale www.segnaliditrading.net mette in evidenza, in un articolo, il fatto che l’investimento finanziario sicuro sia inesistente, o meglio gli investimenti considerabili sicuri hanno una rendita pari a zero, dunque non possono essere definiti tali.

Investire nel settore immobiliare

A livello di senso comune, si è spesso portati a credere che il settore immobiliare sia quello più sicuro: acquistare una casa, in sostanza, è l’investimento più sicuro che si possa compiere.

Questo, tuttavia, non è affatto vero, a prescindere dal fatto che si voglia far fruttare l’immobile affittandolo oppure, al contrario, rivendendolo in futuro ad un prezzo maggiorato.

Tralasciando tutti i costi correlati all’acquisto dell’immobile, si pensi agli atti notarili, e quelli legati alla sua gestione, dunque ad esempio le tasse che vi gravano, non c’è alcuna certezza sul fatto che il bene possa fruttare.

Potrebbe infatti accadere di non riuscire a trovare affittuari, potrebbe accadere che il mercato immobiliare viva una fase di crisi, dunque che si debbano rivedere al ribasso le cifre richieste al singolo investitore, allo stesso tempo potrebbero verificarsi esternalità di vario tipo, ad esempio il fatto che la città in cui è ubicato l’immobile perda “appeal” e di conseguenza il valore commerciale degli edifici della zona ne risenta.

Alla luce di quanto visto, dunque, in ogni investimento deve essere presente un certo rischio, ammenoché non ci si accontenti di una redditività davvero molto bassa, sufficiente appena per coprire la svalutazione correlata all’inflazione.