I rimedi omeopatici contro l’asma permettono di alleviare le crisi acute o di curare direttamente le cause che sono alla base del disturbo. È il caso, per esempio, del Kali carbonicum, che è consigliato per i soggetti che devono fare i conti con crisi che si manifestano intorno a metà notte e che migliorano in seguito all’espulsione che hanno un colore grigiastro e hanno la densità di una pallina. Quando, invece, le crisi compaiono nella prima metà della notte e sono abbinate a stati di agitazione alternati a stati di prostrazione, è preferibile prendere in considerazione l’Arsenicum album

Antimonium tartaricum e Ipeca

Altri due rimedi omeopatici di provata efficacia sono l’Antimonium tartaricum e l’Ipeca. Il primo è raccomandato per chi deve fare i conti con la dispnea rumorosa e con secrezioni molto abbondanti che vengono espettorate con difficoltà, ma anche per i soggetti che notano un miglioramento dei sintomi quando sono seduti e un peggioramento quando sono sdraiati. Per quel che riguarda l’Ipeca, invece, si tratta di un rimedio utile per le crisi associate a nausee frequenti e tosse spasmodica.

L’approccio terapeutico in omeopatia

Prima di comprare un broncodilatatore omeopatico o qualsiasi altro rimedio, comunque, è sempre preferibile consultare un omeopata professionista, anche per capire quale sia il percorso migliore da seguire. In omeopatia, infatti, è possibile differenziare un approccio terapeutico il cui scopo è quello di garantire un veloce sollievo delle crisi asmatiche e un approccio terapeutico che, invece, serve a prevenire i sintomi a esse correlate. In questo secondo caso, è necessario prendere in considerazione la costituzione anatomica della persona e studiare la sua storia clinica, tenendo conto delle vaccinazioni che sono state eseguite e delle terapie a cui ci si è sottoposti. Nei soggetti predisposti, l’asma non è altro che il risultato di un approfondimento di disturbi che partono dalla pelle e arrivano in profondità nell’organismo.

Perché viene l’asma

Esistono alcune forme di asma che sono causate dal contatto con le polveri che si respirano sul posto di lavoro, altre che sono determinate da uno sforzo fisico molto intenso e altre ancora che sono provocate da farmaci specifici, come per esempio l’aspirina. La tendenza della terapia farmacologica tradizionale è quella di prevedere la somministrazione in contemporanea di broncodilatatori e di cortisonici a lunga durata di azione, in modo tale che sia possibile prevenire la ricomparsa delle crisi. Si tratta di farmaci che servono a ridurre lo stato infiammatorio delle pareti bronchiali e che permettono di tenere i sintomi sotto controllo; tuttavia l’infiammazione non guarisce del tutto, e in più un uso prolungato favorisce il manifestarsi di effetti collaterali che sono evidenti soprattutto nei bambini.

L’asma bronchiale intrinseca e quella estrinseca

L’asma bronchiale può essere di tipo intrinseco o di tipo estrinseco. Nel primo caso, essa è tipica dell’età adulta; si parla anche di asma idiosincrasica, una forma provocata dall’inquinamento atmosferico e da infezioni delle vie respiratorie. Nel secondo caso, invece, l’asma compare già in età infantile, e non di rado si accompagna a orticarie ed eczema atopico, ma anche altri disturbi allergici come la rinite. La forma allergica può essere perenne, se è dovuta a peli di animali o agli acari della polvere, o stagionale, se è causata dai pollini.

Una patologia cronica

Al giorno d’oggi l’asma viene ritenuta una patologia infiammatoria di tipo cronico. Nella maggior parte dei casi le crisi asmatiche sono notturne e si caratterizzano per sibili e numerosi colpi di tosse. Qualora la crisi duri per molte ore, si parla di stato di male asmatico; in genere, comunque, la durata è circoscritta a pochi minuti.