Una gestione aziendale oculata al giorno d’oggi non può prescindere da un attento backup dei dati. Sono molte le opzioni tecnologiche, anche grazie al cloud, che possono essere prese in considerazione per la routine necessaria alla continuità operativa. Come noto, eseguire un backup vuol dire realizzare un duplicato, e cioè ottenere una copia di sicurezza di tutti i file e le informazioni. Si tratta del solo modo che consente di tutelarsi rispetto a potenziali imprevisti: si pensi, per esempio, alle conseguenze di un guasto o di un malfunzionamento, ma anche – nei peggiori dei casi – ad attacchi o furti compiuti da cyber criminali. Anche il banale errore di un dipendente rischia di compromettere la conservazione e la disponibilità di dati che non sono stati ricopiati per precauzione.
Come provvedere al backup
Le grandi multinazionali e le aziende di dimensioni considerevoli hanno l’opportunità di fare affidamento su storage area network di fascia alta, che garantiscono sistemi di backup multilivello e sono alimentate tramite gli array di dischi migliori. Il tutto risulta integrato all’interno di piani di disaster recovery funzionali e mirati. Tuttavia, non tutte le imprese possiedono risorse sufficienti per sostenere le spese richieste da tali soluzioni, anche perché nel tempo ci potrebbe essere bisogno di investire altri soldi per potenziare l’utilizzo del cloud o per acquistare una maggiore quantità di spazio.
Le soluzioni per le PMI
La costante crescita dello storage, insomma, potrebbe rappresentare un problema per le piccole e medie imprese, le quali non possono contare su infrastrutture appropriate e neppure dispongono di risorse per assicurare backup in grado di provvedere alla business continuity aziendale. Per di più, non si può fare a meno di tenere conto delle prescrizioni imposti dal GDPR, che all’articolo 32 segnala la necessità, per il titolare, di attuare misure ad hoc per la sicurezza dei dati. Per ridurre il rischio di data breach è fondamentale badare alla resilienza e alla riservatezza dei sistemi.
Come funziona il backup
Il backup consiste in una copia di database, che possono essere virtuali o fisici, o di file: tale copia è ospitata in un sito diverso, che deve essere distante dal punto di vista geografico rispetto a quello primario (cioè quello che accoglie i dati originali). I rischi che possono essere prevenuti grazie a un backup sono molteplici: le conseguenze dovute a errori degli utenti, quelle provocate da virus, i furti e altre azioni malevole, i guasti degli apparecchi ed eventi catastrofici, come un allagamento o un incendio. Nel caso in cui i dati originali dovessero andare perduti, essi potrebbero comunque essere recuperati attraverso le copie: ciò vale non solo per i file, ma anche per interi sistemi o applicazioni. Come si può intuire, è consigliabile provvedere al backup con una certa frequenza.
Il Disaster Recovery Plan
Il backup è una procedura di cui non si può fare a meno nel contesto di un Disaster Recovery Plan: per la gestione di business di qualunque genere è fondamentale il ripristino delle applicazioni, dei sistemi, dei database o dei dati. Si può ritenere la copia dei dati vulnerabili o critici un’ancora di salvezza della governance nei casi di dati corrotti, hacking pericolosi, software baggati o guasti di vario genere.