La rincalzatura è una tecnica agronomica grazie a cui è possibile usufruire di prodotti sani e rigogliosi. Facile da mettere in atto, si caratterizza per la capacità di favorire la crescita delle specie ortive. Non solo: questa pratica, che può essere utilizzata sia in ambito domestico che a livello professionale, aiuta a proteggere le piante dalle intemperie in autunno e in inverno, quando le condizioni climatiche avverse possono essere fonte di stress.

Come avviene

La rincalzatura è una pratica tipica dell’agricoltura classica, e presuppone il trasferimento di una parte del terreno dall’interfila fino alla base della pianta. La pianta, così, viene stimolata a generare nuove radici avventizie, e al tempo stesso si può dire addio alle erbe infestanti. Spostando il terreno, l’erba presente viene fatta sparire. Ma non è tutto. Il volume vegetativo della coltura, a mano a mano che il tempo passa, aumenta in maniera costante, fino a che le erbacce non possono più proliferare. Infatti, c’è sempre meno luce a disposizione, e anche lo spazio si riduce. Il principale obiettivo della rincalzatura è, in ogni caso, quello di assicurare una protezione ottimale dal freddo e dal vento. Collocando la terra alla base delle piante, le loro parti più fragili possono essere protette. Inoltre, le piante sono ben salde nel suolo, e così il vento non può causare danni.

Guida alla rincalzatura

Per eseguire la rincalzatura in un orto domestico è sufficiente usare una zappa. Ovviamente il discorso è diverso per terreni di dimensioni più grandi: in tal caso c’è bisogno di un rincalzatore, che è un macchinario ad hoc, non di rado usato a integrazione della motozappa. Infine, è possibile adoperare un rincalzatore a dischi, dispositivo con vari organi lavoranti che consente di rincalzare nello stesso momento su file diverse.

I rincalzatori di Checchi & Magli

Fra le aziende del nostro Paese che mettono in vendita nel proprio catalogo i rincalzatori a dischi c’è Checchi & Magli, realtà che ha sede a Budrio, in provincia di Bologna. Nata nella seconda metà degli anni Settanta, la società oggi è conosciuta in tutto il mondo per gli alti standard tecnologici che caratterizzano la sua produzione, che comprende fra l’altro macchine trapiantatrici, aiuolatrici per la pacciamatura e macchine per coltivare le patate.

Come eseguire una rincalzatura di successo

Ma come si effettua una rincalzatura efficace? Se si lavora in un orto domestico, sarebbe auspicabile che il terreno fosse umido ma non troppo. Un buon accorgimento potrebbe essere quello di procedere subito dopo un acquazzone. Occorre, però, avere l’accortezza di non causare danni alle foglie e alle radici. In altri termini, bisogna prestare attenzione alle zone in cui si affonda la zappa, lasciandosi dei margini di sicurezza. Vale la pena di sapere che la procedura di rincalzatura non va bene per qualsiasi tipo di pianta: in alcuni casi, infatti, il beneficio è minimo, e così non conviene spendere tempo ed energie per rincalzare. La patata è una delle cultivar per le quali la rincalzatura è consigliata. In tale caso, la pratica agronomica impedisce anche l’inverdimento dei tuberi più superficiali.

Le altre piante

Nel caso del sedano, del porro e della cipolla, la rincalzatura corrisponde all’imbianchimento. Anche le crucifere possono essere rincalzate: si tratta di ortaggi che vengono coltivati in autunno o in inverno come il cavolo nero, il cavolo broccolo, il cavolfiore, il cavolo verza o il cavolo cappuccio. Per il finocchio, infine, la rincalzatura è finalizzata a ricoprire la terra per favorire un incremento delle dimensioni, e l’imbianchimento ha lo scopo di innalzare gli standard di qualità della resa e del prodotto finale.