Alcuni viaggi ci scivolano addosso lasciandoci solo qualche foto sul cellulare, altri invece hanno la magica capacità di cambiare, anche solo un po’ la nostra vita. L’Uzbekistan fa sicuramente parte di questa seconda categoria di esplorazioni, patria di una storia antica che in qualche modo tocca e non lascia indifferente il visitatore.

Si va in Uzbekistan per vedere Samarcanda, almeno questo è ciò che suggerisce la rotta principale del turismo in entrata. La vecchia città esiste praticamente da sempre, e sede di alcune delle architetture più magnificenti del paese e, soprattutto, è qui che avveniva lo scambio delle merci sulla Via della Seta. Ma Samarcanda è solo un attrazione tra le tante che questo paese può vantare, di certo il tesoro vero dell’Uzbekistan sono le sue città.

Poche cose da sapere di un paese moderno

L’Uzbekistan è una Repubblica indipendente dal 1991, il penultimo paese ha essersi scisso dall’URSS. Un po’ come in tutti i paesi dell’Asia Centrale è rimasto qualcosa, soprattutto nell’architettura, di fortemente legato a quel periodo. Oltre ai palazzoni che, de gustibus, hanno un loro fascino, un ottimo lascito da parte della Russia comunista è stato la laicizzazione dello stato. Il paese infatti è per lo più musulmano, ma le minoranze ortodosse e cristiane non subiscono discriminazioni di alcun tipo.

Il territorio, come chiaramente emerge dalla cartina, è aspro, attraversato da catene montuose e deserti, un paesaggio che non si stenta a definire lunare. Un dato su tutti: l’Uzbekistan non ha un affaccio sul mare, e nemmeno i paesi che lo circondano. Eppure da qui passavano i commerci tra Europa e Asia, la bellezza della storia risalta chiara e tutto il paese sembra sospeso in questa transizione tra antico e moderno.

Abbiamo messo insieme il percorso delle città da visitare, ispirandoci al programma di un tour per il 2020 in Uzbekistan organizzato da un’agenzia che opera da tempo sul territorio e conosce bene come muoversi, cosa vedere e quali perle del deserto non perdere.

La città blu, Samarcanda

È qui che la Via della Seta conduceva i mercanti, una porta che conduce da oriente a occidente alla cui soglia si mischiano lingue e volti, qui le culture si sono incontrate per secoli e hanno tutte contribuito alla bellezza odierna di Samarcanda. Impossibile perdere le tre madrasse di Piazza Registan: Ulugbek, Sherdor e Tillakori. Ricordiamo che le madrasse sono delle scuole dove si impara la religione islamica e l’arabo. Passaggio obbligato al mausoleo di Guri Amir (anche tomba di Tamerlano), per la moschea di Bibi-Khanim e l’osservatorio astronomico di Ulugbek, quest’ultimo su una collina da cui si può ammirare tutta la città vecchia di Samarcanda.

La nobile Bukhara

Proseguendo sulle vecchie tappe della via di commerci appare Bukhara, una perla nel deserto dove si parla ancora la lingua del commercio antico. Eletta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, qui potrete perdervi nell’intricato incastro di palazzi storici e botteghe tipiche, visitare la fortezza Ark e la moschea Juma, o la struttura più antica della città che è il mausoleo di Ismail Samani.

La città museo, Khiva

Se il centro storico di Bukara è patrimonio culturale, qui ogni cosa compresa tra le mura perimetrali lo è. Khiva è un vero e proprio gioiellino architettonico con le sue stradine, i palazzi, il minareto di Kalta Minor. Tutto qui è richiamo al passato e cura del dettaglio, è la più piccola delle città presentate in questo articolo, ma forse anche quella più bella.

La capitale Tashkent

C’è chi in Uzbekistan va esclusivamente per Samarcanda dimenticandosi di Tashkent. Errore gravissimo, non tanto per la questione politica ovvero che Tashkent è la vera capitale del paese, ma perché è da cui che possiamo capire come si va affacciando al futuro l’Uzbekistan. Qui regna l’arte, come anche nelle altre città, ma stavolta parliamo di modernità, di stazioni della metropolitana, di arte uzbeka contemporanea. Meno Aladino, più vissuto presente, assolutamente imperdibile.