Quando si è fuori casa per più tempo del previsto o un’impegno improvviso ritarda il nostro rientro tra le mura domestiche sarebbe estremamente utile gestire l’accensione dell’impianto di riscaldamento, mediante cellulare.

Sino a questo momento una regolazione a distanza del termostato sarebbe stata possibile solo disponendo di un cronotermostato gsm. Un dispositivo di questo tipo consentiva infatti di stabilire quando accendere o spegnere i termosifoni anche senza essere fisicamente presenti nell’abitazione e quindi di utilizzare un telefonino per comunicare al cronotermostato le nostre volontà.

Se in passato avevamo bisogno o di un cronotermostato gsm con sim per impartire dei comandi precisi alla macchina, tramite sms, o di una specifica applicazione da installare sul nostro smartphone, oggi è possibile farlo anche con un cronotermostato tradizionale.

I vantaggi offerti dalla domotica

Il cambio delle modalità di riscaldamento da remoto sarà possibile anche senza spendere tutti quei soldi necessari per comprare un crono con caratteristiche gsm. Questo significa che, senza sostituire un vecchio cronotermostato analogico, magari perfettamenente funzionante, potremo trasformare un vecchio crono in uno di ultima generazione, mediante un piccolo apparecchio in grado di sfruttare i principi della domotica. 

Altri aspetti positivi di questa soluzione tecnologica sono:

mancata necessità di realizzare nuovi buchi sul muro

risparmio di tempo legato al bisogno di nuovi lavori di muratura

risparmio di denaro, associato ai costi d’installazione di un nuovo modello gsm

Le potenzialità dello Shelly 1 PM

Mediante lo strumento che stiamo per presentare sarà possibile dare e togliere l’alimentazione all’intero impianto, evitando ulteriori sprechi energetici legati al perdurare di una condizione di stand by. Lo Shelly 1 PM consentirà infatti attraverso telefono di accendere o disattivare il funzionamento di un circuito elettrico, una volta definito nel suo canale.

Questo piccolo oggettino consentirà inoltre di osservare, anche quando siamo fuori casa, quale sia l’assorbimento di corrente, offrendo la possibilità di vederne i flussi attraverso il display del nostro smartphone.

Il picco massimo di assorbimento tollerato dallo Shelly 1 PM è di 16 ampere, un valore davvero elevato, che soddisfa le più disparate necessità elettriche. In questo modo, a livello di impianto di riscaldamento o climatizzazione, si potrà gestire senza problemi l’attività di una pompa di calore, visto che lavorano solitamente sui 2 kilowatt di potenza.

Questo strumento di domotica permette ad esempio di dare l’imput al nostro cronotermostato di portare acqua calda nei termosifoni, ad un orario più consono, rispetto al nostro rientro previsto o di segnalare in estate alla pompa di calore di accendere i condizionatori di casa.

Nel caso la pompa di calore gestisca sia il passaggio dell’acqua calda nei termosifoni che il flusso di aria fresca tramite gli inverter non si potrà invece decidere da remoto quale tipo di modalità attivare o disattivare. Di conseguenza, a seconda di quella che è stato l’ultimo nostro utilizzo, Shelly 1 PM lo potrà riattivare o al contrario spegnerlo. In sostanza, se avremo lasciato la pompa in modalità “acqua calda” potremo sì accendere o spegnere i termosifoni, ma non di attivare o disattivare l’impianto di condizionamento.

Ad ogni modo i vantaggi legati a questo semplicissimo dispositivo elettronico sono tantissimi, anche perchè associati ad un costo di vendita davvero molto contenuto.

Fase di installazione

Si ricorda sempre di togliere la corrente prima di realizzare ogni tipo di collegamento e, in modo da evitare qualsiasi rischio legato all’utilizzo dell’elettricità, soprattutto se non si è particolarmente esperti. Un’attenzione particolare la merita il collegamento dei fili elettrici dello shelly, visto che il disegno riportato nel libretto delle istruzioni risulta errato.

Mentre nella realtà l’ordine è il seguente: neutro, fase 1, fase , switch e zero.
Neutro, L1 e L, ovvero le fasi, sono invertite.

Se si farà attenzione a questo “errore da manuale” non si avranno troppe difficoltà nel montarlo, anche perchè l’inversione tra le fasi non dovrebbe creare troppi intoppi, anche se il consiglio è di seguire la prima configurazione. Il punto “neutro” è condiviso con quello dell’ingresso della corrente, L1 e SW si andrà a collegare l’interruttore; su “L” si collega direttamente la fase dell’impianto e quindi della corrente di casa, sul pin “Zero” si dovrà uscire con la fase e quindi alimentare la macchina.

Il lavoro sarà completato da uno switchbox che, attraverso l’applicazione su smarphone, consentirà di premere fisicamente il tasto di accensione o di spegnimento di un cronotermostato, anche quando non siamo in casa. La premura sarà quella di aver installato lo switchbox in corrispondenza del tasto di on-off del crono per cui, se necessario, si invierà il comando appropriato al dispositivo che farà sporgere un dentino che andrà a premere il l’apposito pulsante.

Si suggerisce di visionare un video tutorial su youtube, per vedere da vicino come funziona uno switchbox e quindi gestire dal telefono un termostato di vecchia generazione, grazie a questo semplice dispositivo.