Arance

Le arance sono un frutto delizioso che, in questo periodo dell’anno, vede crescere la sua importanza sul piano nutrizionale: è cosa nota infatti il fatto che le arance siano ricchissime di vitamina C, elemento molto prezioso per fronteggiare i raffreddori ed i malanni stagionali.

Le arance, ad ogni modo, non contengono soltanto vitamina C: l’apporto nutrizionale, soprattutto a livello vitaminico, è ottimo, senza considerare il fatto che questi agrumi sono assolutamente leggeri e digeribili.

Sulle tavole, dunque, nel periodo autunnale non dovrebbero mai mancare delle gustose arance, magari si può scegliere di preparare delle gustose spremute, utilizzando un semplice spremiagrumi.

Ma cosa c’è da sapere per quel che riguarda la conservazione delle arance? Conservare al meglio un frutto è fondamentale per evitare che la sua genuinità ne possa risentire, cerchiamo dunque di fare il punto.

La conservazione ottimale delle arance

Bisogna sottolineare anzitutto che le arance sono un frutto a lunga conservazione, di conseguenza, a differenza di molti altri, non è necessario consumarlo poco dopo averlo acquistato.

Questo non significa, tuttavia, che le arance possano essere conservate senza le dovute accortezze: per preservare l’autentico “tesoro vitaminico” custodito all’interno di ogni arancia è necessario che la conservazione sia oculata.

Ancor prima di parlare delle più corrette modalità di conservazione delle arance è utile ricordare che la scelta dei frutti deve essere oculata: in genere le arance la cui buccia presenta delle superfici troppo lucide sono state sottoposte ad appositi trattamenti, allo stesso tempo è importante toccare il frutto per verificarne la consistenza: le bucce troppo molli, infatti, potrebbero essere internamente marce, magari perché si sono danneggiate durante il viaggio.

Devono ovviamente essere evitate le arance che presentano, sulla loro superficie, delle ammaccature evidenti.

Conservare le arance in ambienti interni ed esterni

Per conservare al meglio le arance, l’ideale è collocarle in un ambiente non oltremodo caldo: in autunno e in inverno il rischio che le arance marciscano anzitempo è piuttosto remoto, proprio perché le temperature sono basse.

Alla luce di questo, dunque, l’ideale è conservare le arance in terrazza, magari all’interno del classico cesto; questi frutti si possono conservare senza problemi anche in casa, ma in questo caso la loro “longevità” tenderà inevitabilmente a ridursi per via delle temperature più calde, dunque sarà necessario consumarle in un lasso temporale più breve.

Se, al contrario, le arance sono conservate in un ambiente esterno, esse possono conservarsi impeccabilmente per ben un mese; esistono peraltro alcune specifiche varianti dell’arancia, come ad esempio la cosiddetta Valencia, le quali si conservano fino a 3 mesi.

Far ricorso alla tecnologia: il frigo e l’essiccatore

Un’ulteriore alternativa perseguibile è quella di conservare le arance in frigo, esponendole così a temperature basse in modo artificiale: questa soluzione è ottimale e tende ad allungare i tempi di conservazione del frutto, bisogna però assicurarsi che le arance non si ammacchino, dunque sono necessari dei vani piuttosto grandi se si vuol conservare un discreto numero di arance.

Un ottimo metodo per prolungare le capacità di conservazione delle arance, proprio come di altre tipologie di frutto, è inoltre quello di utilizzare un essiccatore frutta: nell’e-commerce All For Food è descritto in modo dettagliato quali sono le peculiarità di questi strumenti.

Gli essiccatori sono, in sostanza, dei dispositivi che ricreano un’apposita condizione di disidratazione, grazie alla quale si riescono ad arrestare i processi ossidativi responsabili della degradazione organica.