Insegnante

Supplenze su sostegno con priorità a docenti del TFA

L’anno scolastico 2019/2020 potrebbe portare ad un’importante e razionale decisione in materia di assegnazioni al sostegno e assegnazioni supplenze dando priorità agli insegnati i quali abbiamo partecipato ad un corso TFA di sostegno.

Di cosa parliamo in materia di corso TFA di sostengo?
Ci riferiamo ad un corso universitario, con diverse richieste specifiche per i singoli insegnanti che richiedano di poter essere ammessi al corso, al fine di creare una graduatoria specifica che consenta ai corsisti, di poter usufruire di corridoi privilegiati e supplenze tramite la conseguente iscrizione ad un apposito Albo.
La partecipazione regionale ad un corso TFA di sostegno, previsto in 60 Crediti Formativi Universitari (suddivisi a sua volta in 48 CFU teorici e 12 di tirocinio), è regolamentata da un nuovo disegno di legge in materia di pubblica istruzione e gestioni scolastiche, il Decreto Ministeriale 92/2019, un grande passo avanti verso una nuova logica discriminatoria.
Grazie ad una prima selezione, inquadrando alla fonte i requisiti richiesti per corsisti appartenenti alla Scuola dell’infanzia e per la scuola primaria, la Scuola secondaria di I e II grado e gli Insegnanti tecnico pratici, i quali, per disegno di legge, dovranno dimostrare specifici percorsi di studio accademico per poter definitivamente accedere ai corsi.
I vari siti sindacali o istituzionali sono molto chiari e specifici a riguardo, sul web sarà davvero facile riconoscere il proprio percorso d’appartenenza e la fattibilità nel rientrare nelle assegnazioni al sostegno e assegnazioni delle supplenze.

Un accordo voluto e riconosciuto anche dai sindacati del settore

Questa novità è stata introdotta, anche se le cronache attuali non hanno evidenziato il valore aggiunto del disegno di legge, tramite un accordo consapevole tra le rappresentanze sindacali e i tecnici ministeriali in materia di Pubblica Istruzione attraverso un mandato esplorativo da parte del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca).
In parole povere, giusto per semplificare il concetto, gli studenti che usciranno dai corsi regionali TFA sostegno avranno, sino ad esaurimento graduatorie, corridoi preferenziali nelle assegnazioni di supplenze e sostegno docenti, corsi che, nel momento di stesura di questo articolo, sono ancora in fase di conclusione ma che le Regioni si riservano di terminare al più presto per consentire la stesura delle graduatorie richieste dal disegno di legge.
Quindi i frequentatori dei corsi TFA sostegno potranno essere inseriti nelle graduatorie e divenire i primi chiamati dopo l’ovvio esaurimento dei docenti specializzati, un inserimento quindi graduale che porterebbe ad una maggiore professionalità nell’ambito degli insegnanti supplenti.
In questo modo potrà essere più chiaro come vengono attribuite le supplenze e il sostegno, la grossa novità per il prossimo anno scolastico 2019/2020.

I timori degli insegnanti di ruolo

La prima perplessità è stata avanzata, in materia di confronto tra le rappresentanze sindacali e i legislatori, dagli insegnanti di ruolo i quali temono che i corsisti TFA possano subentrare nei loro ruoli, cosa che è stata esclusa a priori e con chiarezza dallo stesso MIUR.
Una puntualizzazione doverosa che ha consentito un procedimento della discussione programmatica.

Quale ispirazione ha portato alla definizione del testo di legge?

La volontà comune delle Rappresentanze di settore, dei legislatori nominati dal MIUR e di buona parte dell’arco Parlamentare, è stata quella di formare una classe docente vocata, ispirata, consapevole di un ruolo non solo di ‘copertura’ temporale di una situazione estemporanea nell’insegnamento, ma di selezionare e immettere gradualmente nella classe docente, crescendo giovani leve specializzate e consapevoli del ruolo, per rendere qualitativamente più apprezzabile il ruolo dell’insegnate supplente, oppure di elevare ad un rango consono con le pretese della scolarizzazione moderna gli insegnanti non di ruolo, ma vocati alla funzione docente, attraverso un recupero anni scolastici e corsi formativi.
Il nuovo criterio di assegnazione seguirà quindi una discriminante ad esaurimento partendo dalle categorie meglio rappresentate e formate, gli specializzati inseriti negli elenchi, seguiti dagli specializzati provenienti da graduatorie d’istituto, i docenti senza titolo saranno gli ultimi scelti, uno sprone a perseguire una logica formativa proprio grazie ai corsi TFA.
In questa direzione si miglioreranno e renderanno meno nebulose le discriminanti in materia di assegnazioni al sostegno e assegnazioni delle supplenze.