Due mondi paralleli ma senza alcun apparente punto di incontro. Due microcosmi culinari che nella percezione comune di cibo fanno da protagonista principale di portate distinte tra loro, conferendo a piatti sapori che in un modo o nell’altro donano alle papille gustative attimi di puro e semplice piacere. Due materie prime, il peperoncino ed il cioccolato che, contrariamente a quello che si potrebbe erroneamente credere, possono tra loro accostarsi, andando a comporre un tutt’uno tanto accattivante quanto inaspettatamente armonioso.

Esempio tangibile e del tutto innovativo è frutto dell’idea geniale di un imprenditore di origine lucana, la cui ingegnosità ha attribuito sostanza ad un prodotto, il Cioccocrusco, la cui stessa denominazione potrebbe facilmente far dedurre un accostamento destinato a rappresentare quella che potrebbe definita una vera e propria rivoluzione. L’idea è quella di unire ulteriore piacere ad un appagamento, quello dato dal cioccolato, del quale sempre più persone apprezzano non solo il gusto avvolgente, ma anche delle proprietà confermate da molteplici studi e ricerche condotti a proposito. Scendendo maggiormente nel particolare, Coccocrusco nasce da un tanto coraggioso quanto visionario accoppiamento tra il peperoncino crusco lucano IGP ed il cioccolato svizzero.

Un insieme di tradizione Lucana e Svizzera

Dall’incontro tra la millenaria tradizione cioccolatiera del Paese alpino ed un peperone storicamente coltivato nel Parco Nazionale del Pollino non può che scaturire un prodotto nel quale i componenti, pur restando tra loro distinti, si valorizzano a vicenda, sprigionando per mezzo dell’altro tutto ciò che di meglio posseggono. Qui, come nella più rocambolesca delle storie, non si sposano tra loro solo due materie prime, ma anche due culture gastronomiche che vedono nel peperoncino e nel cioccolato dei punti cardine di un essere che per mezzo di questi viene fatto conoscere al resto del mondo. L’aroma è intenso, la consistenza è croccante, con un’esplosione di sapori che si manifesta in tutta la sua impetuosità ma senza tuttavia essere eccessivamente invadente.

Questo, insieme a tanto altro ancora, è Cioccocrusco, presentato per la prima volta a Brienza, nel cuore della Basilicata, dall’imprenditrice Rocchina Adobbato. Le identità che si abbracciano regalano alla bocca un sapore tanto nuovo quanto irresistibile. La storia dal quale tutto ciò prende vita è per molti aspetti molto simile a quella di Cioccocrusco. La perspicacia è quella dell’imprenditore lucano Antonio Cammarota, il braccio è quello sapiente della moglie, Luisa Salvia. Entrambi risiedono in Svizzera, quasi a sottolineare un singolare segno del destino. Proprio la Svizzera diventa il preludio di una narrazione che vede nella valorizzazione di questi due ingredienti e nella passione non dei particolari di secondaria e risibile importanza, ma dogmi imprescindibili personificati in un cioccolato le cui cromaticità si richiamano al rosso fuoco. Il tutto viene realizzato rigorosamente a mano, con il peperone crusco che viene sottilmente sminuzzato ed il cacao, proveniente dal Madagascar, che viene trasformato in finissimo cioccolato versato poi negli stampi. Cioccocrusco trova la sua collocazione anche nella ristorazione, con tagli da un chilogrammo ricavati a loro volta da fogli di cioccolati precedentemente tagliati.