Diamante da investimento

Dovendo acquistare uno o più diamanti, è indispensabile informarsi con cura sulle loro caratteristiche e sulle peculiarità del mercato. In primo luogo, è opportuno smentire un luogo comune, quello secondo il quale i diamanti sono pietre rare: non è vero, perché la quantità di diamanti nel mondo è molto ingente. Ciò non vuol dire, d’altro canto, che essi siano tutti disponibili: infatti, l’immissione sul mercato di queste pietre è controllata, senza dimenticare i costi notevoli che derivano dalla loro estrazione. Non tutti sanno che i diamanti si formano a non meno di 120 chilometri di profondità, in aree in cui si riscontrano livelli di pressione e di calore particolarmente elevati. In alcuni casi, comunque, attraverso i camini vulcanici può succedere che i diamanti salgano in superficie in maniera spontanea.

I diamanti sintetici

La moissanite e la cubic zirconia sono i materiali più celebri tra quelli che vengono forgiati in laboratorio per far sì che abbiano le stesse caratteristiche dei diamanti autentici. Si tratta, dunque, di imitazioni, che però non presentano le stesse peculiarità tecniche degli originali. Nel caso in cui si sia in cerca di una pietra naturale che possa prendere il posto dei diamanti ma che abbia un costo inferiore, si può puntare sui topazi incolori, sugli zirconi o sugli zaffiri.

I tagli dei diamanti

Il taglio brillante è quello più ricercato, ma ci sono molti altri esempi di tagli famosi: tra questi si segnalano il taglio a cuore e quello quadrato, noto anche come taglio princess. Ci sono, inoltre, il taglio marquise e il taglio baguette, ma non vanno dimenticati il taglio smeraldo, il taglio a goccia e il taglio a cuscino. Non tutti i diamanti, per altro, sono trasparenti: ce ne sono anche di colore nero. I diamanti neri hanno perso quasi del tutto la propria trasparenza perché sono ricchi di inclusioni. Per questa ragione, essi valgono meno rispetto alle pietre incolori: nel caso in cui vengano proposti a prezzi molto elevati, ciò può dipendere da ragioni di marketing, di trend o di logiche commerciali. I diamanti neri, per altro, sono usati specialmente per i gioielli da uomo.

Come si sceglie un diamante

I diamanti devono essere accompagnati da un certificato rilasciato da un gemmologo: gli istituti HRD e GIA-IGI sono i più attendibili e riconosciuti sul piano internazionale, anche per la rigidità dei parametri su cui basano le proprie attività. Le pietre in molti casi sono dotate anche di un codice identificativo che viene impresso con un laser. I diamanti puri, cioè privi di difetti, sono tali perché non hanno scalfitture, sono privi di inclusioni e non hanno fratture. Il grado di purezza va da I3 a Internally Flawless: I3 è il valore che viene attribuito alle pietre che hanno difetti che si possono notare a occhio nudo, mentre la dicitura Internally Flawless segnala la completa assenza di inclusioni e di macchie. Una qualità ottimale è anche quella indicata dai gradi VS e VVS, mentre i gradi SI1 e SI2 sono assegnati a diamanti che hanno difetti rintracciabili unicamente con una lente di ingrandimento.

La manutenzione dei diamanti

Chi compra i diamanti per fare un investimento di tipo finanziario in genere li mantiene all’interno di cassette di sicurezza. Nel caso in cui, comunque, si decida di conservarli in casa, può essere utile sapere in che modo deve essere eseguita la loro manutenzione. Per far sì che le pietre non perdano lucentezza, è possibile lavarle con una spazzola di piccole dimensioni, un po’ di acqua tiepida e del detersivo per i piatti.

Come scegliere i diamanti

Il colore migliore per i diamanti non esiste: in senso letterale, poiché i diamanti più preziosi sono quelli incolori, contrassegnati con la dicitura D color. A mano a mano che le sfumature di giallo di un diamante diventano più intense, poi, la scala passa da una lettera a quella successiva, per giungere alla Z. Dalla M in poi i diamanti sono fancy color, e quindi non vengono più ritenuti bianchi con sfumatura: pertanto è prevista una scala di indicazione del valore differente.