Vini pugliesi

La Puglia sicuramente è una terra fertile e se ci uniamo l’ottimo clima, la coltivazione dell’uva è veramente un gioco da ragazzi.

Con clima caldo secco temperato dalle fresche brezze che arrivano dal mare è la condizione ideale per avere un vino bianco di altissimo livello.

Ma non è tutto, il territorio è così diverso da provincia a provincia che è possibile avere vini bianchi pugliesi infinitamente vari nel loro terroir e nelle loro caratteristiche organolettiche.

Negli ultimi anni, la Puglia ha subito alcuni importanti cambiamenti, in meglio, a causa di produttori premurosi che hanno spostato il loro focus dal produrre vino in quantità a produrre un vino di qualità.

Possiamo dire che per fortuna adesso la Puglia ha produttori di vino che vogliono mostrare al mondo quanto possano essere incredibili i vini pugliesi.

Noi amanti del vino, per come si sta evolvendo la cultura vitivinicola pugliese dobbiamo essere pronti ad accogliere grandi sorprese dal panorama dei vini pugliesi nei prossimi anni.

Verdeca

La Verdeca è un vino coltivato solo in Puglie e per questo lo si può definire autoctono al 100%. Gli intenditori danno questo vitigno per “morto” perché non è più molto coltivato, però le poche aziende che lo coltivano producono un vino di altissima qualità.

L’uva Verdeca ha avuto in passato ha avuto grande lustro nella produzione del Vermut, perchè è un’uva dal sapore molto neutro. Ed è grazie a questa sua caratteristica che adesso è un vino usato

Con note di agrumi, ananas e bergamotto il vino risulta rinfrescante, quindi molto bevuto in estate, ed è molto facile da bere.

Mentre la Puglia è conosciuta soprattutto per i suoi vini rossi, ci sono molte varietà bianche che vale la pena esplorare – come Verdeca! Da non confondere con la varietà di Verdea toscana, la Verdeca è un’uva bianca piuttosto rara coltivata quasi interamente nella regione Puglia.

È un vino dalle caratteristiche brillanti e con toni più alti d’acidità, ed è per questo che i vini Verdeca si abbinano meglio con formaggi leggeri e frutti di mare della regione come vongole e calamari.

Bombino Bianco

Il Bombino Bianco è un vitigno che cresce facilmente ed ha una resa molto alta. In Puglia generalmente viene miscelato con uve rosse o utilizzato negli spumanti, ma negli ultimi anni il Bombino Bianco può essere trovato da solo nei vini fermi di buona qualità.

In passato veniva chiamato anche “vino paga cambiali” perché è un vino con un’alta resa e grazie a questa sua caratteristica i produttori una volta raccolto e venduto riuscivano a pagarsi i debiti accumulati durante l’anno.

Per fortuna adesso i produttori di questo vino hanno cambiato rotta e riusciamo a degustare fantastiche sfumature di alta qualità di Bombino Bianco.

A differenza di molte varietà di vino, è anche usato per fare uvetta.

Profilo del vino: Il colore è giallo limone con sentori di verde pallido.

Greco Bianco

È uno dei vitigni più antichi secondo la storia vitivinicola dovrebbe essere lunga di oltre 2500 anni.

Il Greco non è un vitigno che i pugliese si possono vantare di avere solo loro ma devono dividere la loro storia anche con la Campania e altre regioni d’Italia.

Il Greco Bianco ha una maturazione tardiva e nella maggior parte viene quasi sempre utilizzato in una miscela con altre varietà pugliesi.

Profilo del vino: questi vini sono freschi e pieni di acidità da corsa. Hanno aromi di pesca, erbacei e un colore profondo. Anche se i migliori giovani, svilupperanno aromi più ricchi di noci dopo alcuni anni in bottiglia.

Fiano

Il Fiano è un vitigno a bacca bianca che in Puglia viene utilizzato principalmente per produrre vino varietale.

Anche questo non viene coltivato solo in Puglia ma anche in Campania, le viti di Fiano amano i terreni vulcanici e assumono facilmente i sapori particolari del loro terroir.

Il nome tradizionale dell’uva Fiano è “Vitis apiana”, che significa “la vite amata dalle api” in latino, e questo perché la sua dolcezza attira spesso le api.

La storia dell’uva Fiano in queste regioni è lunga, con la prima menzione dell’uva risalente al 13 ° secolo.

La maggior parte delle viti di Fiano furono perse nel XIX secolo quando la crisi della fillossera distrusse molti vigneti in Europa, ma per fortuna questo vitigno fu riscoperto e sostenuto negli anni ’70.