Nel modellismo navale, uno dei materiali che vengono usati più di frequente è senza dubbio il legno, a cui si ricorre non solo per i lavori di maggior prestigio, ma anche per i progetti che presuppongono un budget più modesto. I pregi del legno, d’altro canto, sono noti e meritano di essere presi in considerazione con la massima attenzione: si tratta di un materiale che vanta una ottima resistenza rispetto alla massa e che, soprattutto, è facile da lavorare. Si distingue tra legni duri e legni teneri: questi ultimi sono noti anche come legni di essenza dolce.
Come si sceglie il legno per il modellismo navale
Esplorando tanti prodotti sul modellismo navale statico ci si può trovare di fronte a numerose opzioni, ma ciò che più conta è optare per un legno che sia ben stagionato: in questo modo non si corre il rischio che con le variazioni del livello di umidità nell’aria si verifichino delle deformazioni o comunque delle alterazioni. A volte, poi, il legno può presentare dei difetti: nel caso del tiglio è molto comune la tarlatura, ma è opportuno prestare attenzione anche alle cipollature, che sono potenzialmente in grado di generare delle lesioni circolari. I nodi, invece, compromettono la resistenza del materiale e non consentono il corretto assorbimento delle vernici. Da non sottovalutare, infine, i cretti, che sono delle spaccature che si sviluppano in direzione radiale dal centro alla periferia o dalla periferia al centro.
Quale legno privilegiare
Nel novero dei legni che vengono usati più spesso per il modellismo navale ci sono il faggio, l’olmo e il frassino, a cui si ricorre per la realizzazione delle ordinate. Molto apprezzato, poi, è il tiglio, che si dimostra malleabile e tenero: viene sfruttato in modo particolare per i dettagli e per le sovrastrutture di ponti e fasciame. Se il tiglio è noto per la sua grande omogeneità, il noce mette in evidenza una grande resistenza e una compattezza altrettanto significativa: è a tutti gli effetti un legno di pregio, che si ritrova nei corrimani, nei listelli dei ponti e nelle sovrastrutture delle navi più antiche.
Le alternative più valide
Proseguendo nella rassegna dei legni adoperati dal modellismo navale non si può fare a meno di menzionare l’olivo e il bosso, che abbinano compattezza e durezza: viene usato per le polene, per i fregi, per le ruote dei timoni, per i bozzelli e per le caviglie. Quando si tratta di costruire scafi pieni, invece, non c’è soluzione più appropriata del pino cimbro, che fa parte della famiglia delle conifere: è perfetto per i lavori di intaglio e può essere lavorato con estrema facilità.
Ogni legno ha una destinazione specifica
A seconda del tipo di lavorazione che si intende effettuare conviene selezionare con cura il legno più adatto: per costruire il fasciame, per esempio, si può scegliere tra l’aceto e il pino marittimo, senza dimenticare il teak, il mogano e il cedro. Per gli alberi a vela, invece, sono da preferire l’abete, il pino bianco e il pino giallo.
E il compensato?
Tante sono le lavorazioni per le quali viene scelto il compensato, che – come noto – si ricava incollando gli uni sopra gli altri vari strati di legname. Il compensato di pioppo, per esempio, vanta una straordinaria leggerezza, anche se non è molto resistente, mentre quando si ha a che fare con i modellini da regata a vela per la costruzione dei ponti si può puntare sul compensato di mogano. Il compensato di faggio e il compensato di betulla, infine, hanno caratteristiche simili tra loro: sono resistenti e consigliati per le ordinate e per il fasciame degli scafi a spigolo. Ovviamente, scegliere il legno giusto non basta se non si abbinano delle colle adeguate: quelle sintetiche e viniliche sono le migliori per aumentare la stabilità delle lavorazioni, e ormai hanno preso il posto delle colle animali a cui si ricorreva in passato.