Se si pensa di essere coinvolti in un caso di estorsione, rivolgersi a un avvocato penalista a Bologna è un ottimo modo per avere un quadro chiaro e dettagliato della disciplina di questo reato, normato dall’articolo 629 del Codice Penale. Esso prevede una multa da 1000 a 4000 euro e la reclusione da un minimo di 5 a un massimo di 10 anni per chiunque costringa un’altra persona, con la violenza o attraverso minacce, a fare qualche cosa o ad omettere qualche cosa con l’obiettivo di ricavare un ingiusto profitto per sé o per altri a danno di altri. Le minacce o la violenza devono essere finalizzate a coartare la volontà del soggetto che subisce l’estorsione così che questi compia uno specifico atto di disposizione patrimoniale, a prescindere dal modo in cui si concretizzano le condotte.

Per esempio, una minaccia può consistere in un comportamento omissivo: si provi a ipotizzare il caso del proprietario di un immobile che impedisca la conclusione di un contratto di locazione se non viene pagato un canone più alto rispetto a quello che la legge prevede. Un bravo avvocato penalista a Bologna può sottolineare come la costrizione possa riguardare il compimento di un atto di disposizione patrimoniale negativo o positivo: la remissione di un debito nel primo caso, la donazione di un certo importo di denaro nel secondo caso. Tale atto può essere annullabile o meno, ma deve comunque produrre degli effetti giuridici. Per quanto concerne il profitto di cui può beneficiare l’estorsore, non è detto che esso debba essere di tipo patrimoniale o economico, visto che può integrare un vantaggio di altra natura (il danno, invece, non può che essere patrimoniale).

Quando si verifica un’estorsione

Ma quali sono le circostanze che si devono verificare affinché si possa parlare di estorsione? Non è sufficiente un qualsiasi tipo di pressione generica sulla vittima, così come non basta che una persona riceva delle richieste non giustificate o esose; c’è bisogno, per la configurazione del reato, di un comportamento violento che si concretizzi con una forza tale da fare sì che la vittima non possa fare altro che accettare le richieste, pur di non subire un male peggiore, ipotizzate dalla minaccia. Non viene annullato del tutto, ma viene limitato in modo significativo, il potere di autodeterminazione della vittima, che si trova a decidere se subire il danno ipotizzato con la minaccia o fare sì che l’estorsore tragga l’ingiusto vantaggio che desidera.

Chi è l’estorsore

Per poter essere considerato tale, un estorsore deve mettere in atto un comportamento tale da consentirgli di beneficiare di un profitto che non gli spetta di diritto e da arrecare un danno a qualcun altro. Il suo scopo è quello di ottenere un profitto anche se non ne ha diritto. Chiunque può commettere un reato di estorsione, e la legge prevede una pena superiore nel caso in cui tale comportamento sia messo in atto da più persone insieme: una circostanza del genere, infatti, aumenta la gravità dell’episodio. Se a commettere l’estorsione è un pubblico ufficiale, il reato che si configura è un altro, e cioè quello di concussione.

Cosa deve fare la vittima

Chi pensa di essere vittima di estorsione può rivolgersi a un avvocato penalista a Bologna (o nella città in cui si trova), per poi presentare regolare denuncia; non serve, invece, presentare una querela. In altri termini, le indagini vengono avviate anche nel caso in cui non venga sporta querela da parte della vittima; basta che la magistratura sia venuta a conoscenza di quanto successo. Naturalmente, è diritto della vittima richiedere un risarcimento per i danni subiti: non bisogna fare altro, a tale scopo, che costituirsi parte civile nel corso del processo penale istituito contro i responsabili. Per i rimborsi riguardanti i mancati guadagni, i danni a beni immobili o mobili e le lesioni personali è stato istituito un fondo di solidarietà apposito, al quale possono accedere i liberi professionisti, gli artigiani, i commercianti e gli operatori economici che hanno subìto un’estorsione. Il rimborso non può essere in nessun caso superiore alla cifra di 1.549.370,70 euro.