Madonna di Campiglio con le ciaspole

Mettere ai piedi le ciaspole, vale a dire le racchette da neve, e partire all’avventura: anche questa è una delle possibilità che Madonna di Campiglio regala ai turisti che la visitano. Prima, però, è necessario trovare una location in cui soggiornare, come per esempio il Relais des Alpes: l’hotel de iGrandiViaggi di Madonna di Campiglio, una struttura turistica che mette a disposizione della propria clientela un vasto assortimento di servizi, tra i quali il bar con piano bar, un baby club, un deposito per gli sci e gli scarponi e una piscina con due vasche idromassaggio. Le camere sono disposte su cinque piani e sono munite di riscaldamento autonomo, televisore a cristalli liquidi con Sky Vision Gold, asciugacapelli e frigobar. Fuori dalle finestre, il paesaggio unico e spettacolare delle Dolomiti, splendide in qualsiasi periodo dell’anno.

Verso il lago di Nambino

Un primo itinerario che può essere affrontato con le ciaspole ai piedi è quello che conduce al lago di Nambino, ideale sia per i neofiti che per i più esperti. Il punto di partenza che si può stabilire è la Piana di Nambino, a settentrione rispetto al paese: ci si addentra, a questo punto, in un bosco di larici e abeti in cui il compagno più affascinante è il silenzio, interrotto di tanto in tanto dal canto degli uccellini e dallo scorrere delle acque dei ruscelli sotto il ghiaccio. La traccia battuta permette di arrivare fino alla conca in cui si trova il bacino lacustre: quello che in estate è uno specchio di colore blu zaffiro, in inverno si trasforma in un mantello candido. Tra andata e ritorno, il tempo di percorrenza previsto è di non più di un’ora e mezzo: come detto, si tratta di un itinerario facile, dalla portata di tutti.

Verso il Rifugio Graffer

Se si è alla ricerca di un’esperienza un po’ più impegnativa si può scegliere il percorso che parte dal Monte Spinale per arrivare fino al Rifugio Graffer: si ha, così, la possibilità di camminare tra dune che somigliano a quelle del deserto e che invece sono completamente innevate. Un paesaggio così insolito è unico nel suo genere: per arrivare al Monte Spinale è sufficiente prendere l’apposita cabinovia. Dopodiché si scende verso Grostè per un breve tratto, percorrendo gli avvallamenti e i dossi di fronte alle Dolomiti di Brenta. Il paesaggio montano non abbandona mai chi segue questo itinerario, il cui tempo di percorrenza è di circa 4 ore e mezza, sempre calcolando sia l’andata che il ritorno. Il livello è medio, ma chi lo desidera può scegliere di aggiungere del chilometraggio in più scegliendo come punto di partenza il centro di Madonna di Campiglio, in corrispondenza della forestale che arriva alla Malga Fevri.

Verso Cima Roma

L’itinerario più impegnativo tra quelli che si possono scegliere parte dal Grostè e giunge fino alla Cima Roma, dalla quale lo spettacolo offerto dalle Dolomiti può essere apprezzato in tutto il suo splendore. Non è necessario essere degli alpinisti provetti per raggiungere questo traguardo con le ciaspole che affondano nella neve: l’itinerario inizia dalla stazione che si trova a monte della cabinovia Grostè, dopodiché si risale il bordo della pista una volta superato il rifugio Stoppani e si oltrepassa la seggiovia. Nel momento in cui si è oltre la zona per sciatori, ci si rende conto di un silenzio quasi incredibile. La conca soleggiata è invitante, a differenza della parte in salita che si trova al termine del pianoro. Arrivati in cima, basta guardare verso il basso per osservare il lago di Molveno. La fatica è tanta, visto che solo per l’andata ci vogliono oltre tre ore, ma ne vale decisamente la pena.