Ma chi ne assicura la veridicità?
Dai siti web alle testate dei magazine, dalle youtubers ai saloni di bellezza, è boom dei cosmetici di provenienza naturale. Essi sono definiti anche “cosmetici green” e sono realizzati con ingredienti naturali (spesso di derivazione biologica). Stando a una recente stima di vendita condotta dal Gruppo Cosmetici Erboristeria di Cosmetica Italia, la domanda di formulazioni a base naturale è cresciuta dell’8%, realizzando un giro pari a circa 460 milioni di euro. Numerosissimi sono i siti che si sono specializzati nella vendita di prodotti bio, uno su tutti è Mondevert .
Negli ultimi anni il mercato del bio ha raggiunto una fetta sempre più ampia di popolazione, tuttavia non sempre i prodotti venduti come “biologici”, sono necessariamente tali. La scelta di adottare una linea cosmetica biologica, infatti, è specchio di un sempre maggiore desiderio di voler essere più attenti alla salute della propria pelle e all’ambiente che viviamo.
A oggi, tuttavia, sia in Italia sia nel resto d’Europa, non esiste ancora una legislatura ufficiale sull’argomento, pertanto le aziende si sono rivolte agli enti che rilasciano la certificazione di “bio” per stabilire la corretta formulazione dei propri prodotti così da offrire al consumatore un servizio sempre più completo e sicuro. Gli enti italiani maggiormente accreditati sono l’Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale) e il Ccpb (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici); in Europa, invece, l’ente certificatore più dalle regole più ferree è Nature, realtà messa in piedi da un gruppo di aziende tedesche. Il fatto che manchi un unico ente certificatore in tutta Europa fa si che ciascuno dei presenti si proponga come unico e assoluto, come l’ente che rilascia la certificazione più severa.
Il parere del presidente della Società italiana di scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute ha affermato con chiarezza che è L’Unione Europea a dover agire e promuovere una legislatura chiara e unificante sull’argomento “prodotti biologici”. Non è corretto che ciascun ente si proponga come garanzia assoluta in quanto i consumatori vanno tutelati sotto ogni aspetto.