I rondoni non sono rondini, anche se si tratta di uccelli simili e il loro nome potrebbe indurre a far confusione. Lunghi più o meno 16 centimetri, si caratterizzano per un colore che oscilla tra il marrone e il nerastro e mostrano ali a forma di falce piuttosto lunghe. Si tratta di uccelli insettivori: vuol dire che si nutrono con gli insetti che trovano in cielo. In pratica, i rondoni mangiano in volo, aprendo il becco e raccogliendo gli insetti in cui si imbattono. Nel caso in cui ci si stia prendendo cura di un piccolo di rondone, è necessario aprire il suo becco in modo delicato e farvi cadere un po’ di cibo al suo interno. Se si è fortunati, il piccolo alla vista del cibo apre il becco da solo.
Come prendersi cura di un piccolo di rondone
Il piccolo deve essere collocato all’interno di un sottovaso che sarà stato rivestito in precedenza con degli stracci. È opportuno che le sue dimensioni siano tali da evitare danni alle ali; una ulteriore precauzione che è necessario adottare riguarda la presenza di eventuali filamenti, che devono essere rimossi per evitare che siano fronte di pericoli. Il sottovaso, a sua volta, va posizionato dentro una scatola di scarpe, in un ambiente in cui la temperatura sia compresa tra i 25 e i 30 gradi, con un rivestimento di carta sul fondo.
Cosa mangiano i piccoli di rondone
La scelta del pastone per tordi è molto importante: l’alimentazione di un piccolo di rondone presuppone pazienza e attenzione. Nei negozi di caccia e pesca si trovano facilmente le camole della farina, che vanno somministrate nel corso di 4 pasti al giorno (3 camole per pasto; se i pasti sono più numerosi, è necessario comunque non superare le 12 camole al giorno). Con l’aiuto di un contagocce, poi, si può dissetare il volatile con l’acqua.
Le camole
Le camole rappresentano il nutrimento ideale per i balestrucci, per i rondoni e per le rondini. Si tratta di larve che assicurano l’apporto di energia di cui hanno bisogno gli uccelli. Nel caso in cui non si abbiano a disposizione delle camole, si può optare per soluzioni alternative fai da te: per esempio il rosso di un uovo sodo amalgamato con un po’ di zucchero, un po’ di sale e qualche goccio di acqua; oppure dei pezzi di carne cruda macinata, ovviamente piccoli.
Quando è il momento di liberare i piccoli di rondone
Per comprendere quando è giunto il momento di procedere con la liberazione del rondone, occorre prestare attenzione al suo piumaggio, che deve essere completo. Inoltre, la coda deve essere superata di un paio di centimetri dalle ali chiuse. Un accorgimento è indispensabile prima della liberazione: i piccoli devono essere fatti esercitare a battere le ali, in modo che i loro muscoli si possano sviluppare come necessario. Come si fa? Molto semplice: si prendono le zampe tra due dita per tenere l’uccello fermo, con il dorso della mano rivolto verso l’alto; a questo punto si abbassa, così che il rondone inizi a battere le ali, ovviamente usando la massima delicatezza possibile.
Dove liberare i rondoni
Il posto migliore per liberare il piccolo di rondone è un prato piuttosto grande, meglio se in una posizione alta. Non è detto che il tentativo vada a buon fine al primo colpo, e in alcuni casi possono volerci addirittura tanti giorni di allenamento prima che si giunga a un esito positivo. Sarebbe preferibile scegliere un posto in cui già volano altri rondoni, mentre le condizioni ambientali ideali sono quella di una mattina di sole, a condizione che non ci sia vento.