Per proteggere la propria abitazione dai malintenzionati, una delle soluzioni più efficaci a cui si può ricorrere è rappresentata dai sensori di allarme, e in particolare dai sensori di movimento, dei dispositivi tecnologici che hanno lo scopo di rilevare la presenza di persone all’interno di un’abitazione o di qualsiasi altro edificio. In genere essi vengono venduti in abbinamento con un impianto di antifurto, e possono essere distinti tra sensori magnetici per porte e finestre, sensori esterni e sensori da interno. La rilevazione degli intrusi si può basare sul calore o sul movimento volumetrico: nel primo caso si rileva la differenza di temperatura determinata dalla presenza di un individuo, tramite gli infrarossi; nel secondo caso si usa un sensore a microonde, oltre agli ultrasuoni.

Le tipologie dei sensori di allarme

Sono tre, pertanto, le tipologie di sensori d’allarme con cui si può avere a che fare: i sensori infrarossi, i sensori a doppia tecnologica e i sensori a tripla tecnologia, a seconda che si basino unicamente sugli infrarossi, che contemplino anche la rilevazione del calore e dello spostamento o che integrino perfino le microonde. Ovviamente, più la tecnologia è avanzata e più si riducono i falsi allarmi, dal momento che l’allarme parte solo nel momento in cui c’è qualcosa che non va.

Volendo, è possibile pensare di collegare i sensori a delle telecamere antifurto, in modo tale che sia possibile anche registrare le immagini dei malintenzionati. In sostanza, nel momento in cui un topo di appartamento prova a entrare in casa, la sua presenza viene rilevata dai sensori di movimento: a quel punto viene subito trasmesso un segnale all’istituto di vigilanza o alla centrale operativa, così che sia possibile verificare che cosa sta succedendo in tempo reale, e nel giro di trenta secondi si attiva la sirena di allarme.

I sensori di movimento intelligente

Un’altra opzione che si rivela utile è rappresentata dai sensori di movimento intelligenti, così denominati perché hanno la capacità di scattare unicamente in caso di intrusione attraverso la porta di ingresso (ma non attraverso le finestre). Ciò permette ai padroni di casa di beneficiare di una libertà di movimento superiore, e non si corre il rischio che l’allarme parta da solo, in maniera accidentale. Per provvedere alla loro installazione, il consiglio è quello di non affidarsi al fai da te e all’improvvisazione, ma di scegliere l’assistenza di un professionista del settore: d’altro canto in gioco c’è la sicurezza della casa e della famiglia, il che dovrebbe suggerire che non vale la pena di risparmiare poche decine di euro rischiando che l’impianto di antifurto non funzioni come si deve.

Un installatore qualificato si occupa, prima di tutto, di effettuare un sopralluogo, predisponendo uno schema di installazione e cercando di conoscere le abitudini degli inquilini, così che l’impianto possa essere programmato in modo ottimale. In genere vengono privilegiati i sistemi wireless, preferiti ai sensori filari, ma negli ultimi tempi il mercato ha visto anche l’introduzione dei sensori di movimento supervisionati. Nel caso in cui gli apparecchi non funzionino o rischino un guasto, i sensori di porte e finestre di ultima generazione hanno la capacità di dialogare con la centralina, per far sì che il proprietario possa essere avvertito a proposito di eventuali problemi.

In conclusione, i sensori di movimento hanno un ruolo fondamentale nel garantire la protezione e la sicurezza di edifici, case private, studi professionali e negozi: la combinazione di sensori interni ed esterni offre il massimo della tranquillità, soprattutto se è integrata da un impianto di videosorveglianza che riprende qualsiasi intrusione o evento sospetto.