Negli ambienti estetici, la sterilizzazione degli strumenti ha un’importanza fondamentale per fare sì che ogni operazione venga eseguita in condizioni di massima sicurezza: ecco perché per la vendita di sterilizzatrici di alta fascia specifiche per spa e centri estetici è necessario fare riferimento a realtà consolidate nel settore. Vale la pena di mettere in evidenza, in primo luogo, di che cosa si parla quando ci si riferisce alla sterilizzazione: si tratta, in pratica, di un processo fisico o chimico che fa sì che qualsiasi microrganismo vivente, inclusi i funghi e le spore, venga eliminato, sia che si tratti di microrganismi patogeni sia che si tratti di microrganismi non patogeni. La sterilizzazione è differente dalla disinfezione: la prima, infatti, è un procedimento che rende un utensile sterile, mentre la seconda riguarda l’igienizzazione di un ambiente o di una superficie.
Nei centri estetici, è indispensabile sterilizzare qualsiasi oggetto sia destinato a entrare in contatto con le mucose e con la pelle dei clienti: insomma, la procedura di sterilizzazione non riguarda unicamente le attività terapeutiche, quelle diagnostiche e quelle chirurgiche, ma anche – per esempio – la pedicure e la manicure. In sostanza, per annullare il rischio di contagi o di infezioni, viene reso obbligatorio un sistema di sterilizzazione la cui sicurezza è certificata. Le normative vigenti prevedono che  per i centri estetici e per gli studi medici il solo metodo previsto per la sterilizzazione consista nel ricorso all’autoclave, sempre nel rispetto dei protocolli del settore. Affinché sia tutelata la salute dei clienti (ma anche quella degli operatori), dunque, non basta disinfettare un attrezzo (lo si fa con un liquido disinfettante chirurgico o con una sterilizzazione a quarzo o con gli ultrasuoni), ma è fondamentale la sterilizzazione: ecco, quindi, che le azioni disinfettanti possono essere preliminari ma non sostitutive.

Cosa dice la legge

A parlare di sterilizzazione nei centri estetici è il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, vale a dire il Decreto Legislativo numero 81 del 2008, il quale prescrive misure di prevenzione molto rigide rispetto a qualsiasi rischio per la sicurezza. Chi lavora in un istituto di estetica, per esempio, è tenuto a realizzare un documento sulla valutazione dei rischi, al cui interno deve essere contenuto il programma di accorgimenti reputati necessari per aumentare i livelli di sicurezza nel contesto lavorativo. Per gli estetisti, quindi, un suggerimento utile è quello di riportare le procedure di sterilizzazione che vengono impiegate nel centro in cui si lavora in modo da poter metterle a disposizione in caso di eventuali controlli. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, al punto che la mancata realizzazione di tale documento può portare addirittura alla sospensione, da parte dei Nas o di altri organi di vigilanza come le Asl, dell’attività lavorativa, secondo quanto stabilito dal Testo Unico.