Per omeopatia si intende secondo il dizionario Garzanti online (citazione integrale), ciò che segue:

  1. f. [comp. di omeo– e –patia, sul modello del ted. Homöopathie].

Dottrina medica e prassi terapeutica inaugurata dal medico ted. S. Hahnemann (1755-1843), che coniò il termine e denominò Allopathie (in ital. allopatia) la terapia classica: a differenza di questa, si basa sul principio (espresso nell’aforisma similia similibus curantur «i simili si curano con i simili») per il quale le varie forme morbose vanno curate somministrando ai malati, in dosi spesso infinitesimali, quei farmaci che, se somministrati alle persone sane, producono in esse sintomi analoghi a quelli della malattia da curare. Nella storia tale prassi medica è stata di largo uso anche intendendola come difesa, è simbolico il caso dell’imperatore romano che assumeva veleno in piccole dosi per rendersi immune qualora fosse stato avvelenato, paradosso vuole che morì accoltellato.

Curare attraverso questo metodo

Come visto per omeopatia si intende parlare di un metodo specifico per affrontare una malattia, basandosi sull’idea dell’annullamento degli opposti e quindi andando ad unificare cura e malattia. Si tratta di un approccio annoverabile nella formula “olistica” che significa del tutto, visto che si pone come cura e malattia che la genera va ad annullare altre tipologie di approccio alla cura. C’è chi sostiene che questo metodo sia poco efficace, lungo e quindi meno auspicabile, altre persone invece progressivamente quando hanno potuto, hanno attraverso l’omeopatia eliminato farmaci che sono composti chimici e che presentano moltissimi effetti collaterali. Molto quindi dipende da altri fattori nella scelta di questo approccio alla cura:

  1. Gravità della malattia
  2. Tempi da destinare alla cura
  3. Tempi propri a disposizione per medicarsi
  4. Fattori ulteriori quali stress che richiedano ulteriori approcci specifici

I quattro punti sopra evidenziati sono molto diversi tra loro ma tutti riguardano come ovvio, l’approccio al metodo omeopatico. Assunta per verità (per questo è) che l’omeopatia cura talune malattie ma che può farlo e riuscirci solo sul lungo periodo per prima cosa va calcolata la gravità della malattia, se questa ha un livello di gravità troppo alto si sconsiglia l’approccio omeopatico, se non altro per il fatto che il tempo a disposizione del paziente non consente magari di impiegare questo metodo. In pratica il punto 1 si collega direttamente ai punti 2 e 3 della lista. Molte persone inoltre non scelgono l’omeopatia perché lo stress e altri fattori vanno a “legarsi” alla prima malattia che magari si pensava di curare con questo metodo, sono certamente fattori disturbanti che possono anche compromettere un vivere la cura con serenità.

Conclusione

Si sono evidenziati i soli aspetti negativi di questo approccio medico, in positivo l’omeopatia va però a ridurre di molto gli effetti collaterali e questo risulta essere un punto a favore importante, in più l’omeopatia viene anche pensata a ragione come “medicina dolce” assai meno invasiva dei farmaci concepiti tra l’altro per alleviare i sintomi, per cui se state pensando a questa tipologia di azione per mal di testa, dolori di stomaco, febbre e perfino allergie rivolgetevi all’erboristeria e al vostro medico per farvi consigliare al meglio.