Per proteggere la propria abitazione con impianti moderni ed efficaci è possibile usufruire di incentivi fiscali che consentono di rendere la spesa da affrontare meno pesante e più sostenibile: una buona notizia per tutti quei nuclei familiari che faticano ad arrivare alla fine del mese e che, pertanto, non vogliono spendere troppo per l’acquisto di un antifurto. Ma qual è la procedura che è necessario seguire per approfittare di questa agevolazione?

Come richiedere il bonus fiscale per l’installazione di un allarme

Il bonus fiscale che viene garantito alle persone fisiche che scelgono di comprare un sistema di allarme o un impianto di video-sorveglianza da installare in casa corrisponde al 50% della spesa che viene sostenuta: esso fa parte, infatti, dell’insieme di misura che rientrano nel pacchetto del Bonus Casa 2019. Per inoltrare la richiesta della detrazione c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre, ma ci sono alcune condizioni da cui non si può derogare: la prima è che il pagamento venga effettuato con un bonifico postale o bancario intestato alla ditta che si è occupata dell’installazione. Un altro requisito da non dimenticare riguarda la necessità di indicare la detrazione all’interno della dichiarazione dei redditi. Il bonus sarà erogato, poi, attraverso 10 rate annuali del medesimo importo. Questo tipo di incentivo è concesso non solo ai proprietari di immobili, ma anche agli affittuari, ai familiari fino al terzo grado e ai proprietari di nuda proprietà.

Guida all’acquisto dell’allarme

Una volta appresi tutti i dettagli che è bene sapere per usufruire del bonus fiscale, non rimane che mettersi in cerca del sistema di allarme più adatto alle proprie esigenze. La prima alternativa che si pone è quella tra un allarme senza fili e un impianto cablato: in quest’ultimo caso ci sarà bisogno di un’opera di installazione piuttosto elaborata, che potrebbe comportare la necessità di opere murarie. Il rovescio positivo della medaglia, in ogni caso, è rappresentato dal fatto che i collegamenti filari fisici garantiscono un livello di sicurezza più elevato rispetto ai collegamenti radio.

sistemi di allarme più innovativi al giorno d’oggi scattano anche nel caso in cui i collegamenti vengano interrotti: questo vuol dire che non si ha niente di cui preoccuparsi anche nell’eventualità in cui un ladro provi a mettere fuori uso l’impianto, per esempio tagliando i fili. Per quel che riguarda l’alternativa rappresentata dagli antifurti wireless, c’è da dire che essi si dimostrano più convenienti dal punto di vista economico, in quanto sono meno costosi; un altro vantaggio da non sottovalutare riguarda la semplicità di installazione. Se ci si trasferisce da un appartamento a un altro, poi, un impianto wireless può essere spostato senza problemi.

Come funziona un allarme

Ma quali sono le modalità di funzionamento di un allarme? Nel momento in cui il sistema rileva un tentativo di intrusione o un’effrazione, esso attiva l’allarme e, al tempo stesso, inoltra un messaggio al padrone di casa, inviandolo al numero di telefono memorizzato. Così, il proprietario può allertare le forze dell’ordine, ma anche collegarsi con le telecamere di casa – in presenza di un sistema di video-sorveglianza – da remoto, attraverso un’app scaricata sullo smartphone. Il consiglio è quello di controllare prima la situazione, per scongiurare l’ipotesi di un falso allarme, e solo poi avvisare i carabinieri.

Cosa succede se salta la corrente

Anche nella sfortunata ipotesi in cui la corrente di casa dovesse saltare, per esempio per colpa di un black out o per un tentativo di manomissione, i sistemi di allarme più recenti sono comunque in grado di funzionare: di conseguenza, i delinquenti che pensano di causare un corto circuito si trovano comunque in difficoltà. Gli impianti prevedono, infatti, la presenza di una batteria ricaricabile che continua ad assicurarne il funzionamento. Ma non è tutto, perché gli antifurti moderni annullano qualsiasi tentativo messo in atto dai criminali per accedere alla frequenza di funzionamento mediante la clonazione dei comandi: non appena viene riscontrata un’azione di questo tipo, infatti, gli impianti modificano la propria frequenza in maniera automatica.

Cablato o wireless?

In conclusione, la scelta più importante che deve essere compiuta da chi ha in mente di comprare un sistema di allarme è quella di decidere tra un impianto cablato, o filare, e un impianto senza fili, cioè via radio. Nel caso di un sistema cablato, il funzionamento dipende dal collegamento fisico tra i sensori e la centralina, ma è indispensabile realizzare tracce sui muri che consentano il passaggio di tutti i cavi e il posizionamento delle canaline. Ovviamente, un lavoro di questo tipo è possibile unicamente ai proprietari di casa, ma non se si vive in affitto.